CicloTurismo
HomeIl ProgettoEsplora Percorsi
CicloTurismo

Scopri percorsi cicloturistici tra Toscana e Lazio

Esplora

  • Home
  • Il Progetto

Comuni

  • Monterotondo Marittimo
  • Acquapendente
  • Viterbo

Contatti

  • info@cicloturismo.it

© 2025 CicloTurismo. Tutti i diritti riservati.

Progetto finanziato da Bici in Comune - Sport e Salute S.p.A.

Bici in Comune
    Torna a Acquapendente
    Esperto

    Acquapendente: Tra Fede, Storia Medievale e Natura di Confine

    Acquapendente si presenta come un crocevia storico e spirituale, strategicamente posizionato lungo la Via Cassia e l'antica Via Francigena. Il cuore della città batte intorno alla Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro, custode di una reliquia che la lega direttamente a Gerusalemme, e ad edifici religiosi imponenti come la Chiesa di Sant'Agostino e quella di San Francesco (Santa Maria Assunta), testimoni di passaggi tra stili Gotico e Barocco. La storia civica e le leggende locali rivivono nella Torre Giulia de Jacopo, che fa parte del Museo della Città, e nei suggestivi resti della Torre del Barbarossa. L'ambiente circostante è dominato dalla natura incontaminata della Riserva Naturale Monte Rufeno, un'area di grande biodiversità ideale per escursioni e relax. Il paesaggio è costellato da antiche testimonianze come il Ponte Gregoriano sulla Cassia e le chiesette immerse nel verde come la Pieve Sant'Angelo. Infine, l'itinerario si estende al suggestivo Borgo di Trevinano, con il suo Castello Boncompagni Ludovisi e la Chiesa di San Rocco, posizionati su una rupe che domina i confini tra Lazio, Umbria e Toscana. L'esperienza si completa con tappe enogastronomiche (come l'Agriristoro Le Roghete e la Cantina Terre d'Aquesia) che valorizzano i prodotti tipici del territorio.

    Distanza
    29.4 km
    Dislivello
    +978m
    Durata
    3h 36min
    Velocità ⌀
    8.2 km/h

    Mappa Interattiva

    Caricamento...

    Caricamento mappa...

    Punti di Interesse (15)

    1

    Basilica Concattedrale Santo Sepolcro

    Culturale - Religioso
    Basilica Concattedrale Santo Sepolcro

    La cattedrale del Santo Sepolcro è il principale luogo di culto della città di Acquapendente, nel Lazio, e concattedrale della diocesi di Viterbo. La cattedrale è una basilica del X secolo in stile romanico e appartenente storicamente all'ordine benedettino. È dedicata al Santo Sepolcro perché vi è conservata una pietra macchiata di sangue che secondo la tradizione proveniente dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. Ha la dignità di basilica minore oltre ad essere monumento nazionale.

    Via Cassia snc
    2

    Torre Giulia de Jacopo

    Culturale
    Torre Giulia de Jacopo

    La Torre Julia de Jacopo è un monumento storico nel centro di Acquapendente che oggi ospita una parte del Museo della Città, specificamente la sezione dedicata alla ceramica arcaica medievale. In origine, era la porta principale della cinta muraria medievale, chiamata così in onore della coraggiosa Julia de Jacopo che nel 1550 riuscì a chiudere il portone impedendo l'ingresso ai soldati nemici. Al piano terra della torre si trova un centro visite e un punto vendita di prodotti locali, mentre il piano superiore espone i reperti ceramici rinvenuti negli scavi archeologici del centro storico. 

    Via Cassia snc
    3

    Chiesa Sant'Agostino

    Culturale - Religioso

    La chiesa di Sant’Agostino di Acquapendente, a cui era annesso un convento, nasce in stile gotico nel 1290. Della costruzione originaria si conservano ancora oggi le tracce, ma negli anni ha subito diverse modifiche. Nel Cinquecento, il portale primitivo, ancora oggi visibile nella sua grandezza, venne chiuso e sostituito da uno nuovo in pietra. Nel 1746, un violento incendio, forse causato da una candela rimasta accidentalmente accesa, danneggiò gravemente la chiesa. Questa subì una parziale ricostruzione e fu riaperta al culto l’anno seguente, assumendo l’aspetto barocco che ancora oggi conserva. L’interno della chiesa di Sant’Agostino presenta una copertura a volta reale. Nelle pareti laterali ci sono 6 cappelle, 3 per lato, scandite da 8 doppie lesene che sorreggono una cornice molto alta, sulla quale si innesta la copertura. Un arco trionfale delimita l’area del presbiterio, alla quale si accede salendo 3 gradini in pietra.

    Largo Sant'Agostino
    4

    Chiesa e Chiostro di Santa Maria Assunta detta di San Francesco

    Culturale - Religioso
    Chiesa e Chiostro di Santa Maria Assunta detta di San Francesco

    La Chiesa di San Francesco è uno dei più antichi edifici di culto cattolico di Acquapendente, nel territorio ecclesiastico della diocesi di Viterbo, la cui costruzione risale alla prima metà del XII secolo, essendo stata ufficialmente consacrata nell’anno 1149 dal vescovo di Orvieto, allora responsabile anche di questa parte di territorio laziale, Aldobrandino. Originariamente costruita secondo un elegante stile gotico, fu sottoposta nel Seicento a lavori di ristrutturazione che le conferirono, almeno nella parte interna, un assetto prevalentemente barocco pur mantenendo, in corrispondenza della facciata e del prospiciente campanile, recentemente restaurato, una formulazione più gotica, e dunque simile all’originale. La facciata, appunto, è in stile gotico molto semplice, protesa verso l’alto e contraddistinta da un portale d’accesso a sesto acuto e un piccolo oculo con rosone scolpito; l’interno, per contro, è arricchito da numerose opere artistiche, tra le quali quattordici statue lignee, opera di Giovanni Bulgarini da Piancastagnaio (1751), due affreschi nella zona del coro, un Crocifisso ligneo del Duecento, forse di Lorenzo Maitani, e infine una statua della Vergine Assunta di epoca tardo barocca, realizzata da Carlos Duamez, artista fiammingo.

    Piazza Santa Maria Maddalena
    5

    Chiesa e Monastero di Santa Chiara

    Culturale - Religioso
    Chiesa e Monastero di Santa Chiara

    In posizione panoramica, sul colle noto come Poggio del Massaro, si trova la chiesa e monastero di Santa Chiara, un luogo di grande rilevanza spirituale e storica per Acquapendente. L’area è immersa nella quiete e domina dall’alto il territorio circostante, rendendola una meta perfetta per chi ama la combinazione tra natura, spiritualità e architettura. Le origini del monastero delle Clarisse La fondazione del monastero di Santa Chiara risale al 27 maggio 1333, quando l’autorità pontificia autorizzò ufficialmente la costruzione del complesso. Il permesso fu concesso al Ministro Provinciale di Roma, frà Tommaso di Acquapendente, con l’intento di destinare l’edificio alla comunità delle Clarisse, ramo femminile dell’ordine francescano.

    Via Malintoppa n° 8/A
    6

    Parco Pineta

    Ambientale - Culturale
    Parco Pineta

    Il parco che si sviluppa tutto intorno alla torre del Barbarossa si è venuto formando nel secondo dopoguerra dopo esser stato per tutto l’ottocento coltivato ad orto, a seminativo ed a vigneto da parte di vari proprietari tra cui i frati di S. Francesco e S. Agostino, la confraternita della Buona Morte, del S. Sacramento ed altri enti e privati cittadini. Le specie arboree presenti sono in prevalenza pino domestico e marittimo, con numerosi cipressi, ippocastani e cedri del libano; non è inconsueto scorgere sulle cime alberate anche degli scoiattoli ed è il luogo più adatto per ammirare delle panoramiche sul paese.

    Via del Capannello
    7

    Torre del Barbarossa

    Ambientale - Culturale
    Torre del Barbarossa

    Vuole la tradizione che sia l’ultima vestigia dell’antico castello di Federico I Barbarossa in cui risiedeva il suo governatore Guelfo VI, scaricato dalla popolazione in seguito alla ribellione del 1166. La torre compare fin dalla prima stampa della città (1572) proprio in cima al colle che domina sulla sinistra il paese mentre è assente sulla stampa a volo d’uccello del Guicciardi (1582) per poi ricomparire con tanto di orologio nella riedizione del De Rossi (1686). Orologio che già esisteva nel 1588 come annota lo storico locale P. P. Biondi “li quattro colli che sono inclusi si domandono, uno dell’oriolo, per causa dell’orilogio che vi sta, ma anticamente si chiamava castello dell’imperatore, perché ivi habitava già l’imperatore, che fu padrone di detta terra“. La forma attuale della torre è dovuta ai rifacimenti dell’Ottocento che hanno aggiunto la cella campanaria ed i merli. Il parco che si sviluppa tutto intorno alla torre si è venuto formando nel secondo dopoguerra dopo esser stato per tutto l’ottocento coltivato ad orto, a seminativo ed a vigneto da parte di vari proprietari tra cui i frati di S. Francesco e S. Agostino, la confraternita della Buona Morte, del S. Sacramento ed altri enti e privati cittadini.

    Parco Pineta
    8

    Antico Ponte Gregoriano

    Ambientale - Culturale
    Antico Ponte Gregoriano

    Nel 1580, durante l’ottavo anno di pontificato di Gregorio XIII, venne ricostruito il Ponte del Paglia, essenziale per facilitare il passaggio sulla via Cassia. Prima di allora, il fiume rappresentava un grande ostacolo ai viaggiatori, spesso costretti ad attendere il deflusso delle piene. L’intervento del papa rese il ponte più stabile e duraturo, con un progetto realizzato dai fratelli Fontana.

    Via Cassia snc
    9

    Agriristoro Le Roghete

    Turistico
    Agriristoro Le Roghete

    Situato sulla Via Cassia dove passa l’antica Via Francigena è un accogliente spazio dove gustare panini o prendere un caffè dopo una passeggiata, scambiando quattro chiacchiere con i proprietari e naturalmente gustare panini con i nostri prodotti tipici: olio, miele, salumi di maiale o cinghiale, pecorino. Oltre ai prodotti tipici, troverete anche i prodotti del territorio selezionati da LE ROGHETE. Si possono acquistare anche oggetti di artigianato locale come ceramica e tessili. Una caratteristica casetta in legno, gazebi con panche in legno, vi accoglieranno per ristorarvi dopo una passeggiata a piedi, a cavallo o in bicicletta.

    Via Cassia snc
    10

    Chiesa di Pieve Sant'Angelo

    Culturale - Religioso
    Chiesa di Pieve Sant'Angelo

    La deliziosa Pieve di Sant’Angelo, affacciata sulla selvaggia Valle del Tirolle (affluente del Paglia) regno incontrastato di caprioli e cinghiali: un luogo per meditare e rilassarsi godendo di un paesaggio splendido, ai margini della Riserva Naturale del Monte Rufeno, all’estremo Nord del Lazio.

    Strada Comunale di Sant'Angelo
    11

    Riserva Naturale Monte Rufeno

    Ambientale - Culturale
    Riserva Naturale Monte Rufeno

    La Riserva Naturale Monte Rufeno, istituita nel 1983, fa parte del sistema delle aree protette della regione Lazio e si estende per 2893 ettari nel territorio del Comune di Acquapendente, dai 774 m delle “Greppe della Maddalena” ai 235 m del fiume Paglia, al confine con l’Umbria e la Toscana. Un lembo di territorio denso di ricchezze naturali e allo stesso tempo ricco di tradizione grazie ai suoi 34 casali abitati dai contadini fino a circa 50 anni fa. La pendenza dolce dei versanti, con prevalenza di rocce sedimentarie, mostra intensi ed imponenti fenomeni franosi oltre ad una fitta rete di torrenti. La flora è ricca di specie rare o rarissime, spesso legate alle aree aperte e agli ambienti umidi, e la fauna comprende il 30% delle specie italiane e il 54% di tutte quelle presenti nel Lazio.

    Accesso R.N.M.R. Strada Comunale di Tirolle
    12

    Chiesa di San Rocco - Trevinano

    Culturale - Religioso
    Chiesa di San Rocco - Trevinano

    La prima menzione della Chiesa di San Rocco risale a un documento del 1586, in cui è elencata tra le chiese esistenti "fuori di Trevinano". Si apprende che la chiesa possedeva uno staro di terra e una piccola vigna, suggerendo che la sua costruzione possa essere avvenuta poco prima di tale data, intorno alla metà del 1500. Dalla relazione della Visita Pastorale del 1589, condotta dal vescovo di Chiusi, Mons. Bardi (quando la parrocchia era ancora sotto la Diocesi di Chiusi), si evince che la chiesa, conosciuta anche come "S. Maria di S. Rocco", fu edificata dai fratelli Monaldeschi della Cervara, feudatari di Trevinano, che ne erano anche i patroni, con il diritto di nominare il cappellano. Loro stemma è ancora visibile scolpito sull'architrave del portale d'ingresso. Già nel 1606 si avvertiva la necessità di proteggere la chiesa dai furti: il vescovo di Città della Pieve, sotto la cui giurisdizione era passata la parrocchia, ordinò la realizzazione di una nuova chiave e impose che la chiesa fosse aperta solo in determinate ore del giorno, con gli ex-voto d'argento conservati in una custodia appropriata. La Visita Pastorale del 2 ottobre 1732, condotta dal Vescovo Mons. Alberici, descrive la chiesa con notevole dettaglio: il corpo della chiesa, coperto a tetto, è separato da un arco dalla parte posteriore a forma di cappella, coperta a volta e decorata con affreschi rappresentanti sacri misteri. L'altare centrale ospitava un'immagine della Beata Vergine con San Rocco e San Sebastiano, circondata da ornamenti in gesso dorato. Sulla mensa si trovavano dieci candelieri di legno, alcuni dipinti e dorati, altri neri, insieme a vasi di legno dipinti d'argento con fiori e carteglorie incorniciate. Una piccola campana pendeva da un piccolo campanile. Qui si celebravano le feste di San Rocco (16 agosto), San Sebastiano (20 gennaio) e della SS. Trinità (domenica dopo Pentecoste).

    S.P. 51 Trevinanese
    13

    Castello Boncompagni Ludovisi - Trevinano

    Storico - Culturale
    Castello Boncompagni Ludovisi - Trevinano

    Le radici del castello, come rami intricati di un albero maestoso, si estendono forse fino alla via Francigena, antica strada percorsa dai pellegrini diretti a Roma. Quel luogo imponente, aggrappato alle vette delle montagne, poteva essere una sosta vitale, un respiro profondo prima di iniziare la discesa verso la pianura e le città che si stagliavano all’orizzonte. Nei racconti antichi, il castello e il borgo sono spesso nominati come “Trivinano”, una traccia di vita in quel crocevia dove si intersecano tre strade millenarie: la “Perugina” che conduce a Perugia, la via verso Orvieto e quella che guida ad Acquapendente, abbracciando il lago di Bolsena, la via Cassia e infine Roma. Un nome che danza sulle antiche mappe, una geografia di memorie che racconta di incroci e destini intrecciati. Tra le ipotesi che si perdono nei meandri del tempo, si sussurra che il nome stesso possa risalire a un’antica denominazione etrusca, testimoniata dagli insediamenti e dai reperti ritrovati nella zona. La storia scivola nei secoli, e il primo segno certo di “Trivinano” si materializza in una pergamena custodita nell’Archivio di Stato di Siena, un frammento di gennaio 1073 inciso nel Codice Diplomatico Amiatino. È un atto di donazione, un patto tra il destriero del tempo chiamato Amanzio e il Monastero del Santissimo Salvatore sul Monte Amiata. Le parole su quella pergamena tessono il nome “Trivinano” nella trama della storia, dando voce a un castello che, nel corso dei secoli, ha conosciuto il calore delle vite che l’hanno attraversato. Oggi, il castello, posseduto dalla nobile famiglia Boncompagni Ludovisi, custodisce la memoria di tre secoli in cui le stanze furono animate dai passi dei Bourbon del Monte. Ogni pietra, ogni respiro del vento tra le torri, racconta di un tempo che si è fuso con il presente, di storie che continuano a danzare tra le mura di pietra e nei saloni che conservano il riverbero di antichi sussurri.

    Via Bourbon del Monte, 12
    14

    Borgo di Trevinano

    Ambientale - Culturale - Storico
    Borgo di Trevinano

    Il borgo si trova nel comune di Acquapendente, ed è situato su una rupe calcarea sul confine tra Lazio, Umbria e Toscana. Uno degli elementi distintivi di Trevinano è la sua posizione panoramica da cui si domina un paesaggio collinare incontaminato e di grande bellezza. Il borgo quasi abbandonato conta circa 100 abitanti, ed è balzato alle cronache recenti per essere il beneficiario dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per la riqualificazione e il rilancio turistico e culturale del territorio. La sua posizione isolata è per molti un ostacolo, ma può risultare vantaggiosa per chi ama la tranquillità ed il contatto con la natura. Il suo panorama infatti appaga la mente ed il corpo, così come le passeggiate nei boschi circostanti della Riserva Naturale di Monte Rufeno (sul territorio di Acquapendente (VT)) e della selva di Meana (sul territorio di Allerona (TR)) o un bagno rilassante nelle vasche termali della vicina San Casciano dei Bagni (SI).

    Frazione Trevinano
    15

    Cantina Terre d'Aquesia

    Enogastronomico
    Cantina Terre d'Aquesia

    Cantina che produce vini da vigneti autoctoni ubicati lungo il percorso della Via Fancigena

    Via Cassia Km 137,000

    Profilo Altimetrico

    Max: 652m
    Min: 248m
    Caricamento...

    Caricamento profilo altimetrico...

    Elevazione
    Dislivello: +978m / -978m

    Distribuzione Terreno

    Salita
    8.83 km (30.0%)
    Discesa
    8.83 km (30.0%)
    Pianura
    11.77 km (40.0%)

    Dettagli Tecnici

    Azioni Rapide

    Scarica GPX

    Info Percorso

    Difficoltà
    Esperto
    Durata
    3h 36min
    Punti di Interesse
    15 POI
    GPX